Alzi la mano chi non ha mai sognato di correre come Michael Schumacher, Ayrton Senna o Niki Lauda. Il SimRacing, negli anni, ha sempre contribuito ad avvicinare i piloti virtuali ai propri idoli e, alla fine del secondo ventennio, risulta essere un punto di svolta per tutto il mondo degli sport elettronici.

Il progredire del tempo e della qualità tecnologica ha condotto allo sviluppo di simulatori di guida in grado di riprodurre fedelmente il comportamento di un’auto, in maniera estremamente precisa.

Sia che si corra su asfalto, o che se lo si faccia virtualmente, si incorre nelle stesse difficoltà, indipendentemente che si parli di realtà effettiva o “simulata”: queste vengono superate affinando le medesime tecniche di guida.
Una simile accuratezza tecnologica ha fatto sì che il mondo delle corse virtuali – il SimRacing – si espandesse sempre di più tra tutti gli appassionati di motori. Nel 2021, infatti, è stato inserito come ramo dell’automobilismo dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano, ottenendo ufficialmente la qualifica di disciplina sportiva.

I vantaggi sono molteplici: si tratta di una disciplina online low-cost, praticata in totale sicurezza e comodità.
La tecnica del Laser-scan, inoltre, consente di affrontare tutte le piste del mondo, riprodotte fedelmente fin nel più piccolo dettaglio.

L’universo competitivo del SimRacing è ben ottimizzato, ormai, da diversi anni.
Non è un caso, infatti, che molti piloti di Formula 1 vi ricorrano come strumento di allenamento, oltre che di divertimento. Sospensioni, aerodinamica ed ogni componente fisica vengono ricreate dal simulatore alla perfezione, rendendo l’esperienza talmente vicina alla realtà da garantire un’immersione completa.

Il SimRacer più bravo, veloce e costante dovrà anche essere, al contempo, ingegnere e meccanico, agendo sul setup per valorizzare il proprio stile di guida.
In virtù di tale assetto estremamente realistico, poi, numerosi telemetristi ed ingegneri si confrontano sempre più spesso con i piloti virtuali, qualificandoli come “contributo impressionante” per scendere in pista.

Un poliedrico complesso di conoscenze e bravura, quindi, entra in gioco con i simulatori di guida.
A seguito di quanto considerato, pertanto, non è escluso che il Sim-Racing possa diventare fondamentale quanto l’approccio kartistico per i più giovani, come step necessario per i futuri piloti.